Anno 2011

RICHIAMI D'AMORE alla vigilia del 12 novembre

LETTERA DALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Visualizza

Patrocini:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO 2011 / Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
REGIONE PUGLIA
PROVINCIA DI TARANTO
COMUNE DI TARANTO

ASSOCIAZIONE MAW / Music Art Writing e
LE NUVOLE TEATRO ROMA

grazie allo straordinario contributo della
MARINA MILITARE ITALIANA

hanno presentano lo spettacolo teatrale

RICHIAMI D’AMORE alla vigilia del 12 novembre

Per non dimenticare chi ha perso la vita assolvendo il proprio compito per la sicurezza, la cooperazione e l’ordinato sviluppo sociale ed economico delle aree di crisi, per onorare quindi la “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace”

10 NOVEMBRE 2011
PORTAEREI CAVOUR
Stazione Navale Mar Grande Taranto

La rappresentazione, modellata sulle linee del sentimento, dei grandi valori civili e umani, si è posta come un momento di intensa condivisione da dedicare a tutte quelle generose creature, militari e civili, che altruisticamente offrono la propria abnegazione, con evidenti rischi, nelle missioni internazionali di pace. Consapevoli di come solo attraverso il dialogo, la tolleranza e la giustizia sia possibile contrastare l’offesa e la violenza.

Testo teatrale: Rossana FIORINI
Attrice: Barbara AMODIO
Attore: Emanuele SALCE
Danzatrice: Annalisa CIANCI
Coreografo: Riccardo DI COSMO
Musiche originali: David BARITTONI
Produzioni audiovisive: IMAGO
Regia: Barbara AMODIO
Ideazione e cura del progetto: ROSSANA FIORINI


NOTE D’AUTORE
“Richiami d’amore” ipotizza una prodigiosa coincidenza d’anima tra madre e figlio: lei in Italia, lui all’estero, impegnato in missione di pace. E’ notte, le loro insonnie gravide di nostalgia inesplicabilmente arrivano a percepirsi, generando una vicinanza esclusiva, isolata e sospesa. Assoluta. Confidata fin dentro i suoi teneri inferni di bene. Il magma dei sentimenti fluisce nella parola portando con sé incandescenza e stanchezze, fiducia e struggimento, potenza e paura. Il dialogo trascende in percorso di vita: la donna fiera, ma angustiata, impaziente, provvisoria; il ragazzo provato, ma costante, altruista, provvido. Le verità morali dell’una e dell’altro, per quanto diverse, si nutrono comunque alla medesima energia: l’amore, coniugato in tutte le sue essenze. Con l’alba l’incanto svanisce, accordando però una dolcezza talmente piena ed esatta da superare lo strazio del distacco, una dolcezza cha ha nome “speranza”: di riabbracciarsi presto, in trionfo sui rischi di morte che la missione comporta.

La ballerina presente sul palcoscenico, dando corpo e materia ai dialoghi, diventa coscienza e parola in movimento.

Il video a tratti proiettato sullo sfondo, è costruzione e decostruzione, per immagini, di un’introspezione visibile.